Il logo di ALF (Animal Liberation Front) che si batte per l’abolizione della vivisezione
Vengo spesso accusata di essere molto dura e critica verso la medicina occidentale. Non è vero. Sono realista. E non solo per una diversa cultura, che mi porta ad avere un differente punto d vista, ma soprattutto da un punto di vista etico, morale e scientifico.
In molti campi scientifici e tecnologici ci sono stati negli ultimi 100 anni, progressi che i nostri progenitori avrebbero creduto impossibili… dalla scoperta dell’atomo, alla fisica, prima nucleare e, ancora di più, quantistica; dalle carrozze a motore alle auto di oggi, in grado di permettere anche ad una persona senza braccia o senza gambe di muoversi in totale autonomia; dai metodi di conservazione dei prodotti, gli strumenti di aiuto per la casa, i computer fino ai più moderni smartphone.
In poco più di 50 anni siamo andati nello spazio, sulla Luna e progettiamo una colonia su Marte. Abbiamo una stazione spaziale che ospita a turno scienziati di ogni paese, ci sono robot in grado di interagire quasi come esseri umani. Tutto è andato avanti veloce, progredendo non solo nei risultati, ma soprattutto nei metodi. I metodi di produzione, i metodi di ricerca e i metodi di trattamento della forza lavoro, in un rispetto sempre maggiore dell’individuo. E tutto questo è molto, molto bello.
Ma. Ma possiamo dire lo stesso della medicina? Ecco, qui purtroppo mi viene da dire che no, non possiamo.
Ci sono stati, certo, dei miglioramenti, ma quanto significativi? La penicillina è stata una delle grandi scoperte, ma da allora ci sono più che altro miglioramenti di cose precedenti, non eclatanti novità.
E, soprattutto, e questa la mia critica più grande, non c’è, da parte di medici e ricercatori, la volontà di andare oltre, di studiare alternative, di voler cambiare, in meglio, i sistemi di ricerca. Di fatto, la mentalità del “si è sempre fatto così” è quella dilagante nel desolante panorama medico, con poche, significative eccezioni che, spesso, vengono derise e isolate dalla comunità scientifica, non importa quanto valore, reale o potenziale, le proposte possano avere.
Non entro nel merito delle singole “cure alternative” non ho la conoscenza sufficiente per valutarle al di là di quello che ho provato con successo o non, ma voglio puntare soprattutto l’attenzione su barbaro e sorpassato metodo con cui si testano i farmaci, ovvero la sperimentazione animale.
Ed è proprio in questo campo che i medici, o la maggioranza di essi, si adagiano sul “si è sempre fatto così” dimostrando di essere progrediti, intellettualmente, poco rispetto ai cerusici e segaossa a seguito dell’esercito napoleonico che sono i precursori dei moderni chirurgi.
E’ comprovato che la sperimentazione animale è fallace sotto molti punti di vista, moltissimi farmaci che la superano, vengono poi esclusi dall’uso umano (il 92%) perché scoperti dannosi, e ancora, di quelli immessi in commercio, spesso ne vengono ritirati per danni causati al lungo termine. Questo già dovrebbe dare una idea di quanto inutile sia la sperimentazione animale.
Ma il risvolto della faccenda è anche un altro. Quante sostanze potenzialmente utili all’uomo, ci sono negate perché hanno fallito le prove su ratti e scimmie? Chi ci dice che il farmaco anticancro che tutti vorremmo non sia lì, tra le migliaia di sostanze ritenute dannose perché sperimentate su animali che, è indubbio, non hanno il nostro DNA? Non ci credete? Volete un esempio? Benissimo. L’acido acetilsalicilico è dannoso per quasi ogni specie mammifera. Mortale per i topi, causa in cani, gatti e scimmie gravi malformazioni ai feti ed emorragie spesso fatali. Eppure noi lo usiamo. Ci toglie il dolore quando abbiamo mal di testa, ci aiuta a riprenderci dalle sindromi influenzali e para influenzali, a dosaggi più bassi è un prezioso aiuto a chi ha avuto un infarto… eh sì, è lei, l’aspirina. E pensate se, prima di metterla in commercio, l’avessero sottoposta ai protocolli di oggi…
E’ notizia di poco fa che un cuore stampato in 3D ha salvato un bambino di 14 mesi. Questo mi fa pensare che, anche se da sviluppare, le potenzialità di ricerca ci siano. Ci sono le cellule staminali, ci sono i modelli umani computerizzati che sono precisi al 99,9% (molto più del topo che è quello più simile a noi). Ci sono possibilità che nemmeno riecco a immaginare.
Ma perché non vengono sviluppate? Perché non si investe denaro, una parte di denaro, nella ricerca, la ricerca vera, non questa pseudoscienza che utilizza creature viventi molto spesso a sproposito per dare lavoro a laureati in medicina che non sono stati in grado di superare l’esame di stato? Perché non si inizia a studiare fuori dagli schemi, fuori dalla polverosa mentalità del “si è sempre fatto così” e si prova a sperimentare fuori da morali e pruderie che non hanno nulla a che vedere con la scienza?
Non parlo di sperimentare sugli uomini, non sono nazista. Ma sulle staminali perché no? Perché non su mucchietti di cellule, che vengono ad oggi gettare senza riguardo tra i rifiuti biologici? Pensate sia un torto usarle per sperimentare, ma che questo invece sia dignitoso? Perché continuare a usare organi prelevati da cadaveri (si spera, ma a volte in alcuni paesi sappiamo non essere così) per trapiantarli? Perché non studiare l’ingegneria genetica per far sì che le cellule producano l’organo o la componente che serve al soggetto? Sarebbe il suo DNA, esente da rigetti e problemi.
O perché non sviluppare una tecnologia, come per gli arti meccanici, di organi sintetici? La notizia del cuore stampato dimostra che non è così assurdo. Ma perché, soprattutto in Italia, ancora vengono guardati male? Come se uccidere un maiale per una valvola cardiaca sia la migliore soluzione possibile?
Perché continuare a chiedere sangue umano alla gente invece di non studiare un sangue sintetico, universale e sano da utilizzare ogni volta che serve?
Certo, avete ragione. Queste tecnologie non sono ancora sviluppate abbastanza da poter completamente sostituire la sperimentazione. Ma non è questo il problema.
Il problema è che non vengono nemmeno sviluppate. Nemmeno un euro è devoluto a queste ricerche non cruente, si continuano a finanziare stabulari e laboratori di morte.
E tutto questo per perpetrare uno status quo che non prevede il miglioramento, la crescita e la novità, ma resta attaccata ai metodi del nonno del nonno del nonno come la Chiesa restava attaccata all’idea che il sole ruotasse intorno alla terra.
E questa pseudoscienza, di parrucconi incartapecoriti e senza spirito vitale di ricerca, è molto più simile a una religione che non a un campo di crescita intellettuale.
Una religione barbara in cui gli animali non sono che le vittime designate di un delirio di potere.
E se non sapete come vivono e muoiono gli animali nei laboratori, ve lo dico io che ci sono stata a portarli via. Poi vi garantisco che il festival della carne di cane in Cina vi sembrerà molto meno crudo.
Un uomo sintetico, perfettamente riprodotto per esercitazioni chirurgiche. Usato in molte parti del mondo, perché non qui?
Come se ci fosse bisogno di definire che il fumo fa male, a questi cani viene inalato fumo di sigaretta continuativamente per giorni. Fino a che viene loro il cancro. E muoiono.
Le scimmie sono animali molto simili agli umani come psicologia, famiglia, affetto e sentimenti. Ma non di meno vengono trattate come spazzatura
non chiedetemi di che animale si tratta. Non riesco a capirlo.
Le condizioni dei gatti
Come vedere un coniglio da “dentro”.
Spesso vengono fatti esperimenti solo per “esercitarsi”