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L’ isola che c’e’

 

Dopo nove mesi dalla inaugurazione è necessario fare dei bilanci

L’ Officina del Cuore sta andando alla grande, il che è un bene da una parte, ma anche segno che tante persone hanno bisogno e che non trovano facilmente ciò di cui hanno necessitano.

Ci sono i pensionati con pensione minima, pazienti oncologici che hanno fretta di fare gli esami cardiologici per iniziare la chemioterapia, i disoccupati od in attesa di occupazione, i bambini i cui genitori hanno difficoltà per eseguire esami come l’ecocolordoppler cardiaco od un holter e che spesso vengono reindirizzati verso altre città ed ospedali.

A tutte queste categorie di pazienti offro tutto questo ad offerta libera, che possono lasciare in una cassetta anonima  in sala d’aspetto che io –  per correttezza – apro solo alla chiusura serale dell’ambulatorio in modo di non sapere quanto abbia lasciato Mario e Lucia, in maniera anonima.

L’impegno è notevole economicamente (affitto , allacciamenti luce ed acqua) ed anche di lavoro (tutti i pomeriggi dalle 15 in poi) ma debbo confessare che i risultati ripagano di tutto, in termine di soddisfazioni personali.

Non lo scrivo per autoreferenzialità (ormai sapete come sono fatto…) ma ho trovato pazienti ipertesi non trattati in modo adeguato, aritmie, pazienti scompensati ai quali ho migliorato la qualità di vita, tramite la costante presenza, anche telefonica, per guidarli nella terapia.

Numericamente sono circa 90 i pazienti che afferiscono all’ambulatorio “ad offerta” (sottoposti a visita, ECG basale ed ecodoppler cardiaco) , una quindicina gli holter cardiaci mensili sia ad adulti che a bambini, ed una decina almeno di visite domiciliari mensili a pazienti anziani che altrimenti dovrebbero prenotare un ambulanza per uno stupido ECG Holter od ecocolordoppler cardiaco.

Il tutto ad offerta libera.

Perchè scrivo questo?  Non per ricevere elogi, certamente.

Ma solo per dimostrare che ciascuno di noi, indipendentemente dal lavoro che svolge, può dare una mano a chi è in difficoltà. Ormai la massima che mi ha sempre ispirato la conoscete a memoria…:

“A ciascuno a seconda delle proprie necessità, MA da ciascuno a seconda delle proprie possibilità ”   ( Filippo TURATI)

Che bel mondo sarebbe….e a costo zero.

 

maurizio

 

 

6 Responses

  1. Aldo Amodeo

    Ulteriore esempio di un medico che non smette mai di lavorare per gli altri. Di questi tempi merce rarissima. Un abbraccio di cuore.

  2. Carlotta

    Per fortuna esiste ancora qualcuno che ha il coraggio di essere felice e condividerlo con gli altri. La superficialità,la cattiveria,l’invidia,il giudizio sono sintomi di una patologia ben più grave che è l’infelicità,le persone sono infelici perché si rinchiudono in gabbie da loro stessi create per non affrontare la realtà e rimangono perennemente insoddisfatte e isolate. La condivisione è fondamentale perché è attraverso lo scambio che si impara a crescere e si affronta con più consapevolezza. Aiutare e aiutarsi nutre il nostro cuore e ci rende più felici,non ci vuole molto alla fine per riuscirci. Grazie Maurizio per insegnarcelo con dedizione ogni giorno

  3. Silvia Pacini

    Il cuore e l’amore sono un connubio che si richiama da sempre.
    La cura e la solidarieta’ sono connesse al suo battito, al suo ritmo.
    Questa opportunità che ha messo a disposizione il cardiologo Maurizio Cecchini dovrebbe essere di esempio a tante altre che potrebbero nascere in affiancamento…con l’impegno di tutti.