Facebook YouTube Google Maps E-mail RSS
magnify
Home Iniziative DAE Non fiori, ma opere di DAE
formats

Non fiori, ma opere di DAE

moro2Proprio oggi, un anno fa, moriva tragicamente Morosini.

Nella foto accanto vedete l’arrivo del soccorritore della CRI con un DAE , dopo appena 25 secondi dall’arresto (la prima persona da destra)

Quel DAE, come quello presente nell’ambulanza che lo porto’ ormai deceduto al Pronto Soccorso di Pescara non fu mai   impiegato.

Avrebbero potuto stroncare l’aritmia facilmente, invece.

Non e’ questo certo il giorno ne’ il luogo ,ne’ abbiamo il compito o l’autorevolezza per formulare responsabilita’ legali.

Ma abbiamo il diritto di chiedere  cosa sia cambiato dopo un anno.

Abbiamo il decreto Balduzzi  del 13 Settembre 2012 che obbliga alla presenza di un DAE ovunque venga fatto sport, abbiamo un decreto legge (a firma dell’allora  Ministro Tremonti, pubblicato sulla GU n* 129 del 6.6.2011 che addirittura aveva stanziato 8.000.000 di euro (dei quali oltre 400.000 alla Regione Toscana)  alle Regioni per l’acquisto e la distribuzione gratuita  dei Dae negli impianti sportivi.

Ci troviamo a Amministrazioni Regionali che “balbettano”, che non forniscono i DAE, che non verificano la loro presenza come prevede la Legge dello Stato  ovunque venga praticato sport. Viviamo quotidianamente l’ostracismo nei confronti di chi, come noi, tra mille fatiche, riesce a formare  gratuitamente “first responders” sul territorio.

Pero’ tutte le scorte dei nostri politici sono fornite di DAE.

Le scuole, le fabbriche, i luoghi di lavoro invece  no.

Negli ultimi 6 anni sono morti sul campo, in Italia, oltre 500 fra ragazzi e giovani atleti, come Morosini.

Fanno parte delle 70.000 vittime annuali nel nostro paese, 200 morti al giorno, una ogni 7 minuti.

Ne uccide piu’ l’ignoranza delle malattie.

 

Puoi commentare l’articolo cliccando sul pulsante “Comments” qui in basso a destra

 

2 Responses

  1. A volte pare di parlare al vento.

    • Michiyo Takagawa

      E a volte, un poco alla volta, il vento si insinua nelle persone e le sveglia, le fa capire, le fa muovere.
      Non ci saranno i 400 che avrebbero potuto comprare con i soldi pubblici, vero, e fa rabbia. Ma ci sono, ad esempio, i 126 che con fatica, ha, abbiamo, installato.
      Non è al negativo che serve guardare, ma a quello fatto e non sperato, che da forza a continuare e a fare ancora.
      Non oggi, non domani forse. Ma un giorno.