Un altro DAE e’ stato donato per un campetto di calcio, un altro gesto di amore profondo per il prossimo, gesto difficile per chi ha sofferto un dolore cosi pesante come perdere un fratello ed un parente cosi giovane. Sono queste le cose che ci colpiscono, e che ci danno la forza di continuare la nostra campagna per lo sport cardioprotetto dal DAE. Questo e’ il n* 214 della nostra campagna.
Di seguito il comunicato dei familiari, che ringraziamo pubblicamente per questo gesto etico.
“Perdere qualcuno non è mai facile. Ma la morte è ancora più difficile quando a lasciarci è un ragazzo giovane, un figlio, un amico o, come nel mio caso, un fratello.
Il 4 marzo 2013 se n’è andato Francesco, così, inaspettatamente, si è sentito male durante una partita di calcetto. Inutile il tentativo di rianimazione con il massaggio cardiaco effettuato da un ragazzo presente al campo, inutile ogni tentativo di rianimazione in ospedale. France, 22 anni non ancora compiuti, se n’è andato così, facendo ciò che più amava fare: stare in un campo di calcetto, con il pallone fra i
piedi.
Magra consolazione, per noi che siamo rimasti; magra consolazione se penso a tutto quello che avrebbe potuto fare, alle partite che avrebbe potuto affrontare e vincere, dentro e fuori dal campo; magra consolazione se penso a tutte le risate che avrebbe continuato a farci fare.
Il 29 marzo 2014, alla vigilia del suo 23esimo compleanno, al campo sportivo di Pardossi si è tenuto un torneo di calcetto per ricordarlo così, nel modo migliore in cui merita di essere ricordato. Durante questo torneo sono stati raccolti i fondi per l’acquisto di un defibrillatore, che il giorno 14 giugno è stato donato proprio al campo
di Pardossi.
Perché il campo di calcio deve essere un luogo sicuro, perché mettersi quelle scarpette ai piedi dovrebbe essere solo uno svago, e non più un rischi.”
Per queste ragioni, la famiglia di Francesco ringrazia tutti i ragazzi e le ragazze che hanno contribuito a rendere possibile questo progetto, i gestori dell’impianto sportivo di Pardossi che ci hanno accolto in modo gratuito ed entusiasta, e ringrazia il Dottor Cecchini per la disponibilità ed il sostegno.