Facebook YouTube Google Maps E-mail RSS
magnify
Home Editoriale Mortalita’ per infarto +300%
formats

Mortalita’ per infarto +300%

Triplicati i decessi per problemi di cuore, dilaga la psicosi da contagio in ospedale

Il cardiologo Maurizio Cecchini ha attivato un servizio di consulto telefonico per chi non vuole recarsi in ospedale

Pisa, il cardiologo Cecchini: “Sintomi ignorati e paura di entrare in certi ambienti”. Istituito un servizio di consulto telefonico

 
di   PIETRO BARGHIGIANI  de “Il TIRRENO”
11     MAGGIO 2020
 
 
 
 

PISA. Da luogo di cura ad ambiente di cui avere timore. Uno scenario ribaltato che frena gli accessi, anche quelli di pazienti che avrebbero bisogno di un semplice consulto e che spesso restano a casa. La psicosi Covid nei reparti ospedalieri ha provocato, stime nazionali, una mortalità triplicata per chi soffre di patologie cardiovascolari. Paura di entrare in contatto con chi è positivo al virus, ma anche ignorare i sintomi per evitare una visita ritenuta carica di incognite. A Pisa il dato è in linea con lo studio che ha coinvolto 54 ospedali. Lo conferma il dottor Maurizio Cecchini, responsabile dell’ambulatorio Cardiologico della Andrologia e della Pediatria dell’Aoup e promotore da anni della diffusione dei defibrillatori sul territorio. «Sì, è vero, i casi di malori e decessi sono aumentati del 300 per cento – spiega –. Chi ha dolori sospetti non va in ospedale e aspetta che gli passino. Teme il contagio. O che il medico gli faccia fare il tampone e rischiare così di scoprire di essere positivo».

La platea di cardiopatici e ipertesi ha reagito alla pandemia confinandosi in casa. Ma è un effetto che ne mette a repentaglio la vita. Dati simili riguardano poi anche lo scompenso cardiaco, causato dall’incapacità del cuore di assolvere alla normale funzione contrattile di pompa e di soddisfare il corretto apporto di sangue a tutti gli organi. Una riduzione simile a quella dei ricoveri per infarto è stata registrata anche per lo scompenso cardiaco, con un calo del 47% nel periodo Covid rispetto al precedente anno. In questo caso, la riduzione dei ricoveri è stata simile tra gli uomini e le donne. In linea le statistiche che riguardano la fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa nella popolazione generale, con una diminuzione dei ricoveri di oltre il 53 % rispetto alla settimana equivalente del 2019: lo stesso dicasi per malfunzione di pacemakers, defibrillatori impiantabili e per embolia polmonare: per questi casi è stata registrata una riduzione del 29,4% di ricoveri.

«Dall’inizio dell’emergenza Covid 19 la mortalità per infarto acuto è quasi triplicata e sono diminuite del 40% le procedure salvavita di cardiologia interventistica perché la gente evita gli ospedali – aggiunge il medico –. Prima andava al pronto soccorso anche chi si faceva male a un mignolo. Ora non ci vanno neanche se rischiano di morire d’infarto. Come associazione Cecchini Cuore Onlus abbiamo istituito un gruppo di ascolto cardiologico per andare incontro a quei pazienti con problemi cardiaci che per paura del virus, non si recano in ospedale tralasciando segnali, a volte anche molto evidenti, di un principio di infarto». La struttura di ascolto riceve una decina di telefonate al giorno. Tre diagnosi a distanza si sono rivelate salvavita. La prima ha riguarda una signora colpita da angina. È stata fatta ricoverare e al Cnr le hanno fatto due angioplastiche.

 

Un altro caso ha avuto come paziente curato in tempo una persona a cui non funzionava più bene il pacemaker. Un altro paziente rimasto a casa aveva problemi di scompenso e dopo il ricovero gli hanno messo il pacemaker. «Sottovalutare i sintomi e non recarsi in ospedale per paura del Covid sono due rischi purtroppo presenti – sottolinea il cardiologo –. Tanti centri hanno chiuso. Dove lavoro siamo rimasti sempre aperti. La cosa più intelligente è rivolgersi al cardiologo di fiducia. Ma c’è chi non lo chiama perché teme di finire in ospedale».Per dialogare con il cardiologo, sia in forma vocale che in videochiamata con whatsapp perché «a volte anche guardarsi in faccia ha la sua importanza» chiosa Cecchini, basta comporre il numero 338 7228610. Chi ha bisogno di un chiarimento viene messo in contatto con uno specialista che in certe situazioni, anche solo dopo un piccolo colloquio, può dargli il consiglio che gli salva la vita. E a quel punto non si deve aver paura di presentarsi in ospedale.

 

2 Responses

  1. Antonella Masi

    Anch’io sono tra le persone che hanno chiamato il dottor Cecchini. Ho ricevuto un’assistenza veramente incredibile dal punto di vista medico ma anche umano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *